Tingere è semplice.
Tingere naturale è ancora più semplice.
Non inquina, non tradisce la terra.
Dunque vale la pena.
Tingere con le bucce di cipolle è poi semplicissimo.
Si comincia con una raccolta di bucce che può durare mesi.
Ma questo gesto di parsimoniosa attenzione in cucina rende onore al giorno perfetto: quello in cui si procederà all'estrazione del colore.
I gialli di cipolla sono intensi e caldi.
Dipendono dalla quantità di lana e di bucce.
Questo è il motivo per il quale la raccolta parsimoniosa è già una parte integrante della tintura.
Quasi come se si tingesse un po' tutte le volte che si sbucciano le cipolle e si accantonano le bucce.
Il resto è quasi banale: in una pentola si mettono le bucce e si coprono di acqua fredda.
Si mette la pentola sul fuoco e si lascia sobbollire per una mezz'ora circa.
Poi si aggiunge la lana (mordenzata) e si lascia sobbollire ancora fino a quando il colore non ci pare perfetto.
Dunque si spegne il fuoco e si lascia raffreddare la lana nell'acqua.
Si estrae la lana dal bagno di tintura, si sciacqua bene, eventualmente si può anche lavare la matassa con un po' di sapone delicato.
Lasciata asciugare in un luogo ventilato diventerà uno spicchio di sole in una giornata grigia d'autunno.