lunedì 4 novembre 2013

dyeing with Allium cepa (red onion skin)



La cipolla, quella rossa, le sue bucce: un concentrato di soddisfazioni.

Si tratta sempre di avere pazienza. Bisogna raccogliere le bucce per un po' di tempo.
Una volta tinta la lana però non si riescono a staccare gli occhi dal risultato.

Si ottengono colorazioni differenti a seconda del mordente usato.
Il verde, bello e intenso, sboccia con l'allume di rocca, il marrone, invece, grazie alla mordenzatura con la soia.

Procedimento (allume):

1- riempire una capace pentola d'acqua e di bucce secche di cipolla, più sono maggiore è la colorazione

2- Far sobbollire per circa un'ora le bucce

3- aggiungere la lana non mordenzata e una quantità di mordente pari al 5% della lana in peso

4- lasciar sobbollire per un'altra mezz'ora

5- lasciar raffreddare la lana nel bagno di tintura e poi estrarre e lavare abbondantemente con acqua e un detergente neutro per lana


Procedimento (soia):

l'unico punto differente dal procedimento precedente è il terzo:

3- aggiungere la lana mordenzata nel bagno di soia e non l'allume


Osservazioni:
-la tintura di bucce di cipolla, in particolar modo quella di bucce gialle, tende a cedere tutto il colore nel primo bagno, il secondo generalmente è scarso.

Tuttavia se le bucce sono in una quantità circa doppia rispetto a quella della lana e l'acqua le copre appena, allora è possibile come in questo caso ottenere due tinture successive.

In questo caso ho usato lana irrestringibile, ho notato che il colore tende a diventare più brillante, nonostante io non ami particolarmente questo tipo di lana per il trattamento che deve subire.

mercoledì 30 ottobre 2013

dyeing with Sambucus nigra


Continua la ricerca di piante tintorie della campagna bolognese: pronte in agosto le bacche nere, dalle sfumature violacee, del Sambucus nigra L. che cresce negli ambienti umidi e lungo i corsi d'acqua di cui è ricca la pianura.






Semplice da trovare e semplice da raccogliere.
La pianta è ubiquitaria, un arbusto di grandi dimensioni che cresce in luoghi ruderali: è sufficiente un paio cesoie per portare a casa grandi quantità di frutti.


Procedimento:
- lavare sotto acqua corrente i frutti ancora attaccati ai rametti del corimbo fiorifero
-mettere in una pentola capiente i frutti e acqua sufficiente a coprirli
- accendere la fiamma sotto la pentola e lasciar sobbollire per circa mezz'ora

ora si possono seguire due vie differenti:
1) inserire la lana mordenzata con allume (o allume e  acido tartarico)
2)filtrare il succo e poi mettere la lana nella pentola senza frutti.

-sobbollire per un'altra mezz'ora
-spegnere il fuoco e lasciare nella pentola per 24 ore
-sciacquare e  lavare la lana con poco sapone delicato

Inizialmente il colore appare viola scuro, ma col passare del tempo vira al grigio.


Il secondo bagno fornisce un colore molto più chiaro: inizialmente lilla, tende a svanire in un color grigio perlaceo.

Gli esperimenti sono continuati aggiungendo un pezzo di peltro nella pentola, una volta esaurito il secondo bagno e il colore ottenuto e un grigio tendente al verde, di sicuro effetto se ottenuto in primo bagno.



domenica 13 ottobre 2013

di curcuma e altri racconti

Questi scialle me lo annuso, lo tocco e mi sento in pace con la Terra.
Nelle giornate di nuvole grige dell'autunno questa lana che mi tocca la pelle col suo colore di sole, mi pare una carezza del cielo.
Tutti abbiamo bisogno di coccole e questa è quella che io faccio a me stessa.
Ho lavorato sodo per molte settimane, ho inventato il modello e mi ci è voluta tanta pazienza per arrivare alla fine.
363 maglie sono lunghe da lavorare, ma ne è valsa la pena.

La lana è quella che ho tinto con la curcuma, il bordo si ispira ai bordi degli scialli estoni, le dimensioni sono notevoli.
Ma il risultato rallegra appunto questo cambio di stagione, un po' travagliato su molti fronti.
E qui lo scialle nel mio cortile a prendere il sole della sera, con tutti i suoi punti a legaccio, con tutto il suo pizzo pronto a decorare una signora un po' stanca quale sono in questo periodo.
Stanca, ma soddisfatta delle mie mani, della mia voglia di imparare sempre cose nuove.

giovedì 3 ottobre 2013

mordanting with soybean

Il motivo per cui ho iniziato a tingere con i colori vegetali è semplice: voglio inquinare il meno possibile.
Sono disposta a fare tutto solo con le piante. Le piante non danneggiano la Terra, nostra madre, anzi producono ossigeno da anidride carbonica, spesso sono locali e non prevedono l'uso di mezzi di trasporto, le acque che vengono gettate dopo la lavorazione sono come quelle che gettiamo dopo aver cotto la verdura, dunque la cosa mi convince sempre di più.

Ma il mordente?
Questo allume che usiamo cos'è?
Intanto sappiamo che per ottenerlo si segue un procedimento di trasformazione a partire da minerali estratti dalla terra e poi trattati con acido solforico.

Ma è tossico?
Dunque, pare di no. Pare che l'unico problema possa essere determinato dalla presenza dell'alluminio, che effettivamente benissimo non fa.
Ma nelle quantità in cui lo usiamo come mordente, evidentemente non farà nulla.

E all'ambiente?
Pare che si possa sostanzialmente gettare giù per lo scarico senza danneggiare alcunché.


Tuttavia, già l'estrazione e la trasformazione, mi spingono a cercare nuove strade.

Ed ecco presentarsi quella della soia.
Vegetale.
Semplice.
Antica, ma attuale.

Ho provato sia il metodo tradizionale, che quello più moderno.
Io preferisco quello tradizionale, ma darò spiegazione di entrambi.

Procedimento (tradizionale):
1- pesare 30 grammi di fagioli di soia secchi
2- metterli a bagno in un litro d'acqua
3- dopo circa otto ore frullarli il più finemente possibile in un mixer, prima con poca acqua, poi aggiungendola tutta per circa un paio di minuti
4- filtrare il liquido ottenuto
5- immergere la lana nel liquido e lasciarla per circa 24 ore
6- sciacquare e far asciugare o tingere immediatamente

Procedimento (moderno):
1- acquistare latte di soia naturale, senza conservanti possibilmente e senza zuccheri aggiunti
2- diluire un bicchiere di latte di soia in cinque di acqua e mescolare
3- immergere la lana nel liquido e lasciarla per circa 24 ore
4- sciacquarla e lasciarla asciugare o tingerla immediatamente


NOTE:
Prossimamente proverò anche con il metodo della pentola, del colore e del latte di soia tutti in uno, durante la bollitura

domenica 29 settembre 2013

dyeing with Juglans regia

Tanti alberi di noce dalle mie parti.
Caratteristico delle vecchie case contadine.
Purtroppo nel momento in cui avrei dovuto raccogliere le noci e i loro malli per tingere la lana non ero a casa.
Ma le foglie sono presenti ancora in questa stagione sugli alberi e io ne ho raccolti un paio di rami.
Il colore che tendono a lasciare è un caldo marrone, simile a quello del tè, ma più giallastro.
La vera sorpresa è stata la scoperta di un giallo carico ottenuto su un gomitolo messo nella pentola insieme alle foglie e alla prima matassa.

Procedimento:
-mettere le foglie e la lana in quantità 1:1 in peso nella pentola, coprire d'acqua e lasciar bollire per circa 20'
-aggiungere la lana e il mordente (allume) nel bagno di tintura
-abbassare il fuoco e lasciar sobbollire per circa 40 minuti, aggiungere il secondo gomitolo (non matassa)e procedere con il riscaldamento per altri 30 minuti.
- lasciar raffreddare, sciacquare e far asciugare.

OSSERVAZIONE:
il gomitolo messo nell'acqua dopo la prima parte di estrazione del colore da parte della lana, si è tinto modificando il colore dall'esterno all'interno, come in una sorta di cromatografia su carta. Il colore esterno è un giallo più caldo, mentre all'interno si intravedono sfumature verdognole (chiaramente appena accennate).

Esperimento interessante.

venerdì 20 settembre 2013

dyeing with Hibiscus sabdariffa and Bixa orellana

Ecco qui nuovi esperimenti.
Una pentola piena d'acqua e un paio di matasse di pura lana fingering (vintage) tinte durante l'estate.
Primo tentativo con zafferano fallito.
Infatti la lana era troppa rispetto al colorante (e probabilmente il colorante di scarsa qualità).

Perciò ho deciso di sovratingere la lana con del meraviglioso karkadè.


Procedimento (hibiscus):
-10 bustine di karkadè commerciale sono state messe in 2 litri d'acqua e bollite fino alla completa dispersione del colore
-la lana mordenzata con solo allume (e precedente tinta con zafferano) è stata aggiunta e lasciata sobbollire per circa un'ora
-dopo 24 ore ho tolto la lana dal bagno e l'ho lavata con detergente delicato


Dall'armadietto delle spezie sono saltati fuori i barattoli di povere Tandoori, profumata di India e colorata di rosso grazie al suo ingrediente colorante, l'annatto (bixa orellana).
Perché non provare?

Procedimento (bixa orellana):
-5 cucchiai abbondanti di polvere tandoori sono finiti nella pentola con 2 litri d'acqua, ho lasciato bollire per 20 minuti
- poi ho immerso nella pentola la lana mordenzata e l'ho lasciata bollire per un'ora circa
-ho lasciato raffreddare un paio d'ore e poi ho sciacquato abbondantemente

NOTE:
1)l'Hibiscus tende a svanire col tempo e la luce, ora è un tenue rosa
2)la polvere tandoori lascia molto odore e moltissimi residui vegetali. L'odore a me non dispiace, ma bisogna esserne consapevoli, i residui vegetali si staccano dalla lana quando, una volta asciugata, la avvolgiamo in gomitolo.
Poi però bisogna spazzare bene in terra la stanza in cui abbiamo lavorato.

mercoledì 11 settembre 2013

dyeing with Curcuma longa

Nella mia cucina,la curcuma occupa un posto d'onore.
Armadietto delle spezie, barattolo esagonale, proprio nel mezzo.
Il suo colore giallo come il sole tende a rallegrare le cupe giornate di pioggia e le pietanze allo stesso tempo.
Curcuma longa ovvero spicchio di sole.
Un colore tanto bello da dover per forza essere provato.
Ho studiato a lungo la curcuma, come tingere e so bene che tende a scolorire se esposta al sole.
Ma, come tutto ciò che è naturale, cambierà come cambio io. Insieme a me.
Resta poi il fatto che come si tinge una volta, si può tingere anche la seconda e la terza.
Dunque ho tinto un paio di gomitoli di lana fingering, da scialli.

Procedimento:
-riempire una capiente pentola d'acqua sufficiente a coprire le matasse
-disperdere nell'acqua la polvere di curcuma fino ad ottenere un intenso colore aranciato
-accendere il fuoco e lasciar sobbollire per circa 20 minuti
-mettere la lana mordenzata e lasciar sobbollire per un'altra ora
-lasciar raffreddare per 24 ore
- sciacquare abbondantemente e lavare con un detersivo delicato la matassa

NOTE:
1)la curcuma non si scioglie, essendo una polvere tende a depositarsi tra le fibre di lana.Non bisogna scoraggiarsi se sciacquando non viene via del tutto. Nel momento in cui faremo il gomitolo prepariamoci a spazzare il pavimento della stanza in cui abbiamo lavorato.
Ma non demordiamo, prima o poi riusciremo ad eliminare la polverina gialla.

2)la curcuma, come ho detto, non è un colore stabile, pertanto ogni volta che laveremo il capo realizzato con questa lana colorata facciamolo a parte, senza mescolarlo ad altri, rischieremmo di attaccare spicchi di sole anche a loro.

martedì 10 settembre 2013

dyeing with Helichrysum angustifolium


Ancora giallo.

Ma una tonalità chiara e meno appariscente della curcuma.





helichrysum angustifolium

Ho tolto i fiori ormai a seme dalle piante davanti a casa, quelle che in giugno avevano spettacolari fiori gialli.


Procedimento:

Lana mordenzata con allume di rocca.
-ho bollito per un'ora le sommità ormai sfiorite delle piante.
-ho aggiunto la lana e il mordente.
-ho lasciato sobbollire ancora per un'ora.
-ho lasciato la lana nella pentola per circa 24 ore e alla fine l' ho lavata e messa ad asciugare in un luogo lontano dal sole.










I campioni erano:
-lana DK da 100 grammi (175 metri circa)
-misto mohair lana e acrilico (campione da 30 grammi)













Nel secondo bagno ho sovratinto una matassa da 40 grammi fingering di lana vintage color turchese.








sabato 29 giugno 2013

gradient dyeing

Come si fa a tingere in gradiente?
Cioè, come si fa ad ottenere un gomitolo che passa da un colore ad un altro?

Quegli scialli meravigliosi in cui si passa dal giallo al bordeaux, dal grigio al blu, dal bianco al rosa, mi appassionavano tanto, ma non volevo comprare lana, volevo farla.

Struggimento e volontà.
Volontà soprattutto. 

Dunque ho studiato, cercato e mi sono intestardita finché non ho trovato questo video e ho capito come fare.



Alla fine mi sono lanciata nell'impresa.

c'è almeno una notazione che mi sento di fare: è importantissimo che il gomitolo non sia troppo stretto, cioè deve risultare morbido alla pressione delle dita.

Infatti se, quando utilizziamo il gomitolatore (ball winder), tendiamo troppo il filo, il colore stenterà ad entrare al centro e la tintura risulterà insoddisfacente.

Come mostrato nel video è importante controllare l'interno inserendo le dita e divaricando i fili per verificare che il colore si sia distribuito nel modo desiderato.

Nel caso in cui questo non sia avvenuto ho escogitato una soluzione:
  • ho tolto l'ago ad una siringa usa e getta da 10 mL
  • ho preparato in un bicchiere a parte il colore con cui volevo tingere l'interno del gomitolo
  • ho riempito la siringa col colore
  • ho inserito la siringa dove il colore non è entrato e, premendo sullo stantuffo, ho fatto uscire il colore in quei punti rimasti bianchi.
La nuova sfida è provare ad applicare questo stesso metodo alle tinture naturali.

Ma questa è un'altra storia.


lunedì 24 giugno 2013

libri


La lana è passione.
La tintura naturale è passione.
La maglia è passione.

Non c'è passione senza studio.

Non conosco studio senza libri.

Ecco la mia selezione di libri del cuore, della passione.

the fleece & fiber sourcebook (tutte le razze ovine di pregio da lana)

the art and craft of natural dyeing (tutto quello che volete sapere sulla tintura naturale)

knitting workshop (il meglio di Elizabeth Zimmermann)

knitting over the edge (bordi a maglia)

never felt better(non amo infeltrire la lana, ma ci sono punti e spunti interessanti)

a dyer's garden (piante da seminare in giardino, per tingere dopo qualche settimana)




E l'ultimo arrivato.
Un compendio di tutte le razze, di pecore di pregio, di capre dal manto prezioso, di fili creati da fibre pettinate e cardate, di lane sucide o lavate, di arte e creatività.



La conoscenza che non deve essere perduta per le generazioni future. Anche nel nostro paese straziato dalla modernità ad ogni costo alcuni di noi devono essere custodi della conoscenza del passato.
Devono mantenere il filo rosso che collega l'antico col nuovo nelle loro mani.

Mi auguro di poter partecipare al processo.
Ecco perché studio ed ecco perché compro libri.

sabato 15 giugno 2013

profumo di tigli


Stamattina si sente profumo di tigli.
Con un mese di ritardo.
Ma c'è.
Il tiglio che cresce nel nostro vaso ci ha regalato i primi fiori della sua vita e il primo meraviglioso profumo di miele.




Vorrei fare un dono, io a lui, un posto dove affondare radici profonde nella terra scura e morbida.
Ma per ora sembra solo un sogno.

Un sogno di nome casa con un grande giardino.

Una casa per questa famiglia in progress, che cresce, soffre, ride e cambia. Ogni giorno.




Una casa per queste piante generose che ogni anno rinverdiscono e fioriscono per i nostri occhi e il nostro piacere.

Profumano intorno e sopravvivono nonostante l'assolato cortile esposto a sud, nonostante i vasi angusti in cui sono costrette.

Una casa per un gatto dolcissimo che ogni tanto mangia improvvidi uccellini, ma che resta pur sempre dolcissimo.

Sogno di donna qualunque.

Per ora solo sogno.

domenica 9 giugno 2013

shawls


Amo profondamente la mia lingua, l'italiano.
Sonora e musicale.
Ma devo molto alla lingua inglese per quel che riguarda le mie conoscenze di lana.
Gli scialli di pizzo ai ferri che sono la mia passione li ho imparati tutti su testi anglosassoni e dunque il titolo di oggi è appunto shawls, un tributo a tanta bellezza.





L'ultimo nato in casa è questo meraviglioso modello di Booknits su Ravelry, sweet dreams, che ho già replicato più e più volte e che non mi stanca mai.
Ho usato lana e mohair, filo sottilissimo (cobweb)e lana secca, nei miei progetti futuri ce n'è anche uno in lana shetland DK, cioè lana che va lavorata con i ferri da 5 mm.



Ispirata dalla corteccia grigia di alcune varietà di Prunus e dai suoi giovani rami di primavera dai toni rosso scuro, ho messo le mani ai colori (stavolta artificiali) e ho prodotto la lana pensando proprio di usarla per lo scialle di Boo.

La lana è stata appositamente tinta per ottenere un colore in gradiente, che passasse dal grigio al bordeaux in maniera graduale.
Ed ecco il risultato...





mercoledì 5 giugno 2013

parliamo di lana

Ecco, parliamo di lana.

La lana è ecologica. Tutti a cercare le giuste soluzioni per il pianeta.

Io comincio da qui.
Dalla lana.
Il mio materasso è di lana.
La mia coperta imbottita è di lana.
Le mie maglie sono di lana e così anche le mie sciarpe, i miei scialli e tutto quello che riesco a produrre per la famiglia.

La storia inizia lontano.
Inizia parecchi anni fa, quando lo moda impose a tutti maglioni neri e io ne volevo uno blu.

Impossibile da trovare.
Però trovai la lana blu. Così decisi di riprendere in mano i ferri.
Avevo 26 anni.
Il maglione venne malissimo.
Alla fine lo lasciai al gatto per dormirci sopra.

Però avevo ricominciato a tessere la storia della mia vita partendo da quel sottile filo che lega la modernità al passato.
Il filo di lana.

Di difficoltà e successi è stata lastricata la strada percorsa da quel momento.

Ma ora posso dire di avere l'arte nelle mie mani.

Allora ho deciso di imparare il processo, dall'inizio.
La lana delle pecore italiane viene gettata.
Considerata un rifiuto speciale, alla stregua dei rifiuti ospedalieri.

Dunque bisognava che provassi.
Mi sono procurata molti velli.
I pastori sono stati felici di potermeli dare dopo la tosatura che dalle mie parti viene fatta i primi giorni di giugno.

Lavare la lana non è un gioco da ragazzi.
Ma alla fine resta pulita e una volta asciutta è un tesoro a dir poco inestimabile.


lunedì 27 maggio 2013

lunedì

Lunedì.
Una nuova settimana.
Molti impegni.
Poco tempo.
Obiettivi prefissi:

  • finire lo scialle di Booknits sweet dreams con la lana che ho tinto appositamente 
  • rimettere le mani a un meraviglioso frozen leaves abbandonato in autunno
  • se torna freddo come d'inverno, usare lana gialla di cipolla per un veloce Elis da indossare quando il freddo si fa pungente sul collo
  • seminare nuovamente guado e indaco giapponese in un vaso più grande per aumentare la produzione
Nel frattempo:
  • i semi di Aquilegia stanno maturando
  • la lavanda sta per fiorire
  • il glicine è pieno di foglie di un verde tenero
  • è il cielo è di nuovo azzurro

sabato 25 maggio 2013

tingere blu

Isatis tinctoria

Sono anni che desidero provare il blu naturale sulla mia lana.
Allora mi sono procurata semi di Isatis tinctoria (Guado) e Polygonum tinctorium (Indaco Giapponese).
Seguendo il calendario biodimnamico di Maria Thun, ho seminato in giorni di fiori e foglie le mie piccole creature, con l'obiettivo di ottenere foglie per tingere e fiori che daranno nuovi semi.
Dopo una sola settimana erano già comparse le prime foglioline.
La natura, come sempre, mi stupisce.

Polygonum tintctorium
Ora stanno nella loro culla di terra, fuori,in un vaso.
In attesa delle piante adulte e cresciute, mi accontento delle foto delle piante appena germinate.

E le condivido.



venerdì 24 maggio 2013

dyeing with Allium cepa (onion skin)

Tingere è semplice.

Tingere naturale è ancora più semplice.

Non inquina, non tradisce la terra.

Dunque vale la pena.

Tingere con le bucce di cipolle è poi semplicissimo.
Si comincia con una raccolta di bucce che può durare mesi.
Ma questo gesto di parsimoniosa attenzione in cucina rende onore al giorno perfetto: quello in cui si procederà all'estrazione del colore.

I gialli di cipolla sono intensi e caldi.
Dipendono dalla quantità di lana e di bucce.
Questo è il motivo per il quale la raccolta parsimoniosa è già una parte integrante della tintura.
Quasi come se si tingesse un po' tutte le volte che si sbucciano le cipolle e si accantonano le bucce.

Il resto è quasi banale: in una pentola si mettono le bucce e si coprono di acqua fredda.
Si mette la pentola sul fuoco e si lascia sobbollire per una mezz'ora circa.
Poi si aggiunge la lana (mordenzata) e si lascia sobbollire ancora fino a quando il colore non ci pare perfetto.

Dunque si spegne il fuoco e si lascia raffreddare la lana nell'acqua.

Si estrae la lana dal bagno di tintura, si sciacqua bene, eventualmente si può anche lavare la matassa con un po' di sapone delicato.

Lasciata asciugare in un luogo ventilato diventerà uno spicchio di sole in una giornata grigia d'autunno.

mercoledì 22 maggio 2013

tingere naturale





Tingere naturale significa lavorare di istinto
e di mani.

Significa studiare e sbagliare.
Riprovare e riuscire. Riuscire forse.
Annotare errori e misure nella memoria.
Gioire quando il risultato è buono.
Sperare che il risultato sia buono.
Tingere naturale può seguire un metodo scientifico a base di pH e di chimica.
Oppure può seguire i moti dell'anima e andare vagando per la campagna alla ricerca della pianta perfetta.
Del momento perfetto.
Io ho scelto questa seconda strada.
Non che sia la migliore, ma certamente è quella che più mi appaga.
Nella foto si vedono: lana di un vecchio maglione, ritrasformata in matasse, mordenzata con allume; seta bianca, nello stesso bagno di mordenzatura.
Il mordente è allume di rocca.
in una quantità pari al 7% circa.
Ma circa, ho detto.
Ho lasciato sobbollire lana e seta per un'ora, minuto più, minuto meno.
Ecco.
Le ho lasciate raffreddare nell'acqua.
Infine sono state asciugate in un luogo ventilato, non alla luce diretta del sole.

martedì 21 maggio 2013

Maggio: rose





Molte sono le cose che posseggono una luce propria.
Cerco di vederla, nonostante l'oscurità dei tempi correnti, di identificare il punto esatto in cui viene riflessa nei nostri occhi.
Maggio: rose.